Protezione delle vie respiratorie

Negli ambienti di lavoro può capitare di essere esposti a pericoli visibili e invisibili, nello specifico presenti nell'aria, che possono portare anche a malattie permanenti.
Soluzioni adeguate di protezione dell'apparato respiratorio sono quindi necessarie per proteggerne l’integrità, preservando una delle funzioni vitali centrali del nostro organismo.
La base per individuare la giusta protezione respiratoria è la valutazione del rischio: a seconda della concentrazione e della forma delle sostanze pericolose a cui si è esposti devono essere individuate le giuste classi di protezione e utilizzati adeguati filtri o maschere protettive.
La concentrazione di sostanze pericolose viene determinata con l'aiuto dei valori limite di esposizione professionale (OEL).

I valori limite di esposizione professionale sono valori normativi che indicano i livelli di esposizione considerati sicuri (basati su considerazioni sanitarie) per una sostanza chimica rilevabile nell’aria di un luogo di lavoro.
Tali limiti sono stabiliti dalle autorità di regolamentazione a livello dell’Unione Europea e ai livelli nazionali, tenendo conto delle informazioni disponibili e dei dati più recenti sui pericoli di una sostanza (soprattutto per quanto riguarda la cancerogenicità, la mutagenicità e la tossicità per la riproduzione) e sugli effetti acuti dell’esposizione.
Fissare i limiti di esposizione di una determinata sostanza aiuta i datori di lavoro a tutelare la salute dei lavoratori dai possibili rischi che insorgono quando si utilizzano determinate sostanze (anche chimiche) sul posto di lavoro e a limitarne l’esposizione.
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In linea di principio non si può fornire alcuna dichiarazione generale sulla durata di vita dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie.
Le mascherine monouso possono generalmente essere indossate solo per un massimo di un turno di lavoro (otto ore). Se la resistenza respiratoria aumenta prematuramente, la maschera deve essere sostituita prima.
I filtri per gas e vapori o combinati per maschere possono essere utilizzati per diversi turni di lavoro. Indipendentemente dal tipo di filtro, si deve applicare questa regola: non appena la resistenza respiratoria aumenta o si percepisce un sapore o un odore di gas, il filtro deve essere sostituito. Lo stesso vale quando si supera la durata massima del filtro.

La corretta scelta della classe di protezione dipende dalla sostanza pericolosa da contrastare e dalla sua concentrazione. Se la sostanza pericolosa è costituita da particelle in forma solida o liquida, le classi di protezione sono FFP1, FFP2 o FFP3 (mascherine monouso) o P1, P2 o P3 (semimaschere e maschere a pieno facciale). Più alta è la classe di protezione, maggiori sono le prestazioni del filtro.
Se invece il lavoro viene svolto in presenza di gas e vapori è assolutamente necessario l’utilizzo di un filtro per gas con la classe di filtro corrispondente (A, B, E, K o Hg) dove i numeri 1, 2 o 3 esprimono la capacità di assorbimento.
Se le sostanze pericolose sono presenti contemporaneamente sotto forma di particelle e gas o vapori è necessario utilizzare filtri combinati.

Le mascherine di protezione respiratoria conformi alla normativa EN 149:2009 proteggono chi le indossa da polveri, fumi e aerosol (fino a 0,6μm). Si suddividono in tre classi di protezione: FFP1, FFP2 e FFP3. (La sigla FFP sta per “filtering face piece”, ovvero maschera filtrante) e sono DPI di III categoria.

FFP1
• filtrano almeno l’80% delle particelle che si trovano nell’aria fino a dimensioni di 0,6 μm
• per concentrazione basse di polveri fini (fino a 4 x TLV valore limite di soglia).

FFP2
• filtrano almeno il 94% delle particelle che si trovano nell’aria fino a dimensioni di 0,6 μm
• per concentrazioni modeste di polveri sottili (fino a 10 x TLV valore limite di soglia)

FFP3
• filtrano almeno il 99% delle particelle che si trovano nell’aria con dimensioni fino a 0,6 μm
• sono inoltre in grado di filtrare particelle tossiche, cancerogene e radioattive (es. piombo, amianto, legno duro, ecc.)
• per concentrazioni elevate di polveri sottili (30 x TLV valore limite di soglia).

La corretta selezione dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie è essenziale per la tutela di chi li indossa e pertanto richiede la massima attenzione. Occorre prendere in considerazione una serie di fattori che non possono essere definiti a priori e che possono solo essere desunti da una corretta e accurata analisi dei rischi.

Ecco alcune domande che è bene porsi:
• La quantità di ossigeno nell'aria ambiente è sufficiente?
• Che tipo di sostanze contaminanti sono presenti nell'aria dell’ambiente?
• Quali sono le concentrazioni di tali sostanze contaminanti?
• Le sostanze contaminanti sono presenti sotto forma di gas, particelle o vapori oppure combinati?
• Le sostanze contaminanti possiedono delle proprietà avvertimento? (ad esempio odore, sapore)
• Quali sono i valori limite di esposizione professionale (VLEP) applicabili?
• Oltre alla protezione respiratoria, sono previsti altri dispositivi di protezione individuale?